Conversione in Legge del “Decreto Riaperture”: proroga sino al 31 Dicembre 2021 dello smart working semplificato

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 21 Giugno 2021 la Legge 17 Giugno 2021, n. 87 (disponibile qui) recante la «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19» (di seguito, la «Legge di Conversione»).

La Legge di Conversione conferma le molteplici misure adottate dal c.d. «Decreto Riaperture» (D.L. 22 Aprile 2021, n. 52) volto alla graduale ripresa delle attività economiche e sociali, prorogando alcuni termini di prossima scadenza connessi all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

In particolare, l’art. 11 del Decreto Riaperture -come modificato in sede di conversione- prevede un’ulteriore proroga, al 31 Dicembre 2021, della possibilità di fare ricorso al c.d. «smart working emergenziale», ai sensi dell’art. 90, commi 3 e 4, del Decreto Rilancio (D.L. 19 Maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla L. 17 Luglio 2020, n. 77).

A tale riguardo, ricordiamo che l’art. 90, comma 4 del Decreto Rilancio aveva introdotto la possibilità per i datori di lavoro privati di applicare la modalità di lavoro agile, disciplinata dagli artt. da 18 a 23 della Legge n. 81/2017, ad ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali previsti dalla normativa vigente.

Contestualmente, ai sensi dell’art. 90, comma 3 del Decreto Rilancio, i datori di lavoro privati dovevano comunicare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in via telematica, i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile, ricorrendo alla documentazione resa disponibile nel sito internet dello stesso Ministero.

Con la Legge di Conversione la possibilità di ricorrere allo smart working agevolato è stata prorogata fino al 31 Dicembre 2021.

Di conseguenza, durante tale periodo le aziende potranno continuare ad applicare il lavoro agile secondo le modalità semplificate previste dal Decreto Rilancio – e dunque senza l’obbligo di sottoscrivere con i propri dipendenti gli accordi individuali previsti dalla normativa ordinaria.