Lavoro occasionale, aumentato a € 10.000 il limite dei compensi corrisposti dal datore di lavoro

Nella giornata di ieri, 19 Gennaio 2023, tramite la circolare n. 6/2023 (disponibile qui), l’INPS ha effettuato una ampia ricognizione della disciplina del lavoro occasionale disciplinato dall’art. 54 bis del Decreto Legge n. 50/2017 (introdotto, in sede di conversione, dalla Legge 21 Giugno 2017, n. 96), alla luce delle nuove disposizioni introdotte dall’art. 1, commi 342 e 343 della legge di Bilancio 2023 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 303 del 29 Dicembre 2022 ed in vigore dal 1° Gennaio 2023).

Sulla base della citata circolare n. 6/2023, nell’ambito dei rapporti di lavoro occasionale ciascun utilizzatore può erogare compensi entro il limite di € 10.000 per anno civile e per la totalità dei prestatori, aumentando così la soglia di € 5.000 annui precedentemente prevista dalla normativa previgente ex art. 54 bis del D.l. 50/2017.

Per quanto concerne il profilo dei lavoratori, invece, resta invariato il limite di compensi pari € 5.000 annui che ogni prestatore può ricevere dalla totalità degli utilizzatori. Si rammenta in ogni caso che l’ammontare massimo che ogni prestatore può percepire dal singolo utilizzatore è pari a € 2.500 all’anno, soglia anch’essa invariata a seguito della legge di Bilancio.

L’INPS altresì ricorda che, senza alcuna modifica riportata dalla menzionata legge di Bilancio, i compensi erogati a fronte di prestazioni di lavoro occasionali, nei confronti di pensionati, studenti under 25, disoccupati e percettori di prestazioni di sostegno del reddito si computano nella misura del 75%.

Inoltre, la citata circolare INPS innalza anche il numero di dipendenti a tempo indeterminato occupati da non superare se si vuol ricorrere alle prestazioni occasionali. Si passa infatti dalle 5 alle 10 unità per ciascun utilizzatore, allargando di fatto ancora di più la platea dei possibili utilizzatori di prestazioni di lavoro a carattere occasionale.

In sintesi, le nuove regole per i datori di lavoro che vogliano ricorrere al rapporto di lavoro occasionale sono le seguenti:

• aver occupato in media nel periodo tra l’ottavo ed il terzo mese antecedente alla data di svolgimento della prestazione occasionale un massimo di 10 lavoratori subordinati con contratto a tempo indeterminato;
• erogare compensi per un ammontare massimo non superiore a € 10.000 per la totalità dei prestatori occasionali;
• erogare compensi per un ammontare massimo non superiore a € 2.500 per ogni singolo prestatore occasionale.

A tale proposito giova ricordare che, in caso di mancato rispetto del limite economico annuale di € 2.500 in favore del medesimo utilizzatore oppure la durata complessiva della prestazione di 280 ore nell’arco dello stesso anno civile, il contratto di lavoro occasionale si trasforma in un rapporto di lavoro a tempo pieno ed indeterminato (54 bis, comma 20, del D.l. 50/2017).